• Ingresso delle truppe alleate a Città di Castello, 22 luglio 1944
  • Primo raduno degli ex perseguitati politici della provincia di Perugia (1945). Fra gli ospiti, il terzo da sinistra nella fila in alto è l'avv. Mario Berlinguer, padre di Enrico, ex deputato aventiniano allora fra i massimi responsabili dell'Alto commissa
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto” in marcia
  • Partigiani jugoslavi della “Gramsci” a Norcia nel giugno 1944
  • 11.	Comando del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”. Al centro Svetozar Laković “Toso”
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto”

Agostini Ettore

Nasce a Cerreto di Spoleto (Pg) il 10 luglio 1895. Operaio. Socialista. Durante la prima guerra mondiale, in quanto disertore, viene condannato a 12 anni di reclusione. Amnistiato in base alla legge Nitti, torna a Cerreto, dove si fa notare per le idee socialiste e l’attività di propaganda fra gli operai. Dopo l'avvento al potere del fascismo - secondo un rapporto del prefetto di Perugia - chiede di iscriversi alla locale sezione del Fascio e all’Associazione degli ex Combattenti, ma non viene accettato. Nel 1924 emigra in Francia per ragioni di lavoro, stabilendosi ad Annecy (Alta Savoia). Costantemente sottoposto al controllo poliziesco, nella seconda metà del 1938 riesce a far perdere le sue tracce e, nel novembre, viene segnalato come probabile combattente nelle formazioni repubblicane in Spagna e, di conseguenza, iscritto in Rubrica di frontiera (Rf) per il provvedimento di arresto. Dopo una serie di contrastanti rapporti sulla sua presunta attività politica, nel maggio 1940, il Regio console italiano di Chambery informa che Agostini, ormai propagandista anti-italiano, è in procinto di ottenere la naturalizzazione francese.
Non si conosce né il luogo né la data di morte. 


Luciana Brunelli, Gianfranco Canali


Fonti e bibl.: Acs, Cpc, b. 29, ad nomen.



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