Nasce ad Umbertide (Pg) il 14 maggio 1896, figlio di Alessandro, bracciante, e Clotilde Pasquini. Ex ferroviere. Socialista. Iscritto in Rubrica di frontiera (Rf) per arresto nel 1927. Assessore comunale socialista ad Umbertide nel 1920-21. Espatria in Francia nel febbraio 1924 (spesso risulta emigrato clandestinamente, essendoci il nulla osta del Comune per il passaporto ma non la concessione da parte della questura) ed è ritenuto elemento particolarmente pericoloso. Di scarsa cultura (ha frequentato solo le scuole elementari) ma brillante intelligenza, ha svolto attiva propaganda in Patria sin dal 1920-21 e continua a farlo anche all'estero. Si trova a Nizza insieme ai fratelli Antonio e Francesco; nel 1929 vengono raggiunti dalla madre e dalla sorella Olinda. A Nizza c'è anche la sorella più piccola, che lì si è sposata. Nel 1931 il consolato italiano a Nizza riferisce esplica notevole attività politica, facendo parte della sezione di Nizza del Partito socialista unitario (Psu) e segretario aggiunto della Lega italiana dei diritti dell'uomo (Lidu). Il 19 marzo 1933 partecipa come delegato al congresso del Partito socialista italiana (Psi) all'estero tenutosi a Nizza, in quanto membro della sua federazione delle Alpi Marittime. Fa parte anche di un comitato sindacale per l'organizzazione e la difesa della manodopera antifascista italiana in Francia. Nel 1936, a seguito di dissidi con alcuni compagni, viene sospeso per due anni dal Partito con provvedimento della direzione parigina. L'attività non cessa e in questo periodo risulta esplicarsi maggiormente a favore dell'organizzazione antifascista italiana degli ex combattenti, con sede a Nizza. Il 9 gennaio 1942 la questura di Perugia comunica al ministero dell'Interno che, secondo quanto affermato dal fratello Francesco, appena rientrato in Italia, Astorre si trova ad Orano, in Algeria, dopo avere fatto parte della Legione straniera francese, decisione presa per sfuggire a provvedimenti restrittivi che avrebbero comportato il reinvio in Italia.Nel dopoguerra continua a vivere in Francia, a Nizza, da dove nel 1968 inoltra una domanda di pensione come perseguitato politico. Muore a Nizza.
Matteo Aiani, Tommaso Rossi
Fonti e bibl.: Acs, CPC, b. 81, ad nomen; Asp, Questura, Schedati, b. 1, fascc. 26-27; Asp, Comune di Perugia, Amministrativo 1871-1953, b. 995, cart. 9, fasc. «Emigrazione. Oggetti vari»; Asisuc, Acs, Cpc, b. 1, f. 11.