• Ingresso delle truppe alleate a Città di Castello, 22 luglio 1944
  • Primo raduno degli ex perseguitati politici della provincia di Perugia (1945). Fra gli ospiti, il terzo da sinistra nella fila in alto è l'avv. Mario Berlinguer, padre di Enrico, ex deputato aventiniano allora fra i massimi responsabili dell'Alto commissa
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto” in marcia
  • Partigiani jugoslavi della “Gramsci” a Norcia nel giugno 1944
  • 11.	Comando del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”. Al centro Svetozar Laković “Toso”
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto”

Angelucci Mario

Nasce a Spello (Pg) il 3 gennaio 1903. Operaio. Comunista. Figlio di Vincenzo e Lattarini Luisa, ha cinque fratelli: Giovanni, Filippo, Antonietta, Luigina e Roberto. Appartenente ad una famiglia di antifascisti, frequenta la scuola fino alla quinta elementare ed a sedici anni aderisce alla Federazione giovanile socialista (Fgs).
Nel 1918 si trasferisce ad Assisi e dal 1920 al 1922 è assolto quattro volte per carenza di prove dai reati di oltraggio, lesioni personali, banda armata ed associazione a delinquere. Nel 1924 si trasferisce dapprima a Roma, dove organizza e dirige i comunisti umbri trasferiti nella Capitale, ed in seguito a Bologna per prestare il servizio militare. Qui si iscrive al Partito socialista italiano (Psi), divenendone fiduciario. A seguito di una perquisizione presso la sede del Partito socialista di Bologna, viene rinvenuto un elenco di corrispondenti e fiduciari che reca anche il suo nome. Nel 1925 fa ritorno ad Assisi, ma in breve si trasferisce a Perugia dove lavora come meccanico, mantenendo attivo il proprio impegno politico. Nel 1926 passa al Partito comunista d'Italia (Pcd'I) per il quale svolge il ruolo di emissario della Federazione umbra. Si trasferisce ancora a Roma, dove ha sede la Federazione Provinciale del Partito Comunista Umbro, ed il 6 luglio 1926 viene fermato dagli agenti della pubblica sicurezza mentre si reca nell’Ufficio segreto del V Segretariato del Partito comunista, diretto da Francesco Innamorati, presso il quale ha mansioni di corriere. E’ accusato di incitare i cittadini alla disobbedienza delle leggi, alla lotta di classe, ad insorgere con le armi, di distribuire stampe sovversive ed istigare i militari alla disobbedienza. Il 17 ottobre 1927, viene condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato a 6 anni e 10 mesi di reclusione, L. 3.433 di multa, 3 anni di sorveglianza speciale, al pagamento delle spese processuali ed alla confisca del denaro sequestratogli. Il 30 aprile 1932 è dimesso dal carcere di Finale Ligure e fa ritorno ad Assisi, dove è sottoposto alla vigilanza speciale. Il 21 luglio 1932 viene arrestato per aver intrattenuto corrispondenza con compagni residenti all’estero e, il 30 settembre 1932, la Commissione provinciale per il confino di polizia di Perugia lo assegna al confino di polizia per 5 anni. Il 28 novembre, tuttavia, è prosciolto per atto di clemenza in occasione del decennale. Fa ritorno ad Assisi dove vive insieme al fratello Giovanni e lavora come meccanico presso la ditta Fratelli Franchi di Bastia. E’ sottoposto ai vincoli della libertà vigilata. Il 16 giugno 1934, il Giudice di sorveglianza del Tribunale di Perugia dispone la revoca della pena residuale di libertà vigilata ed il 2 ottobre viene licenziato dai Fratelli Franchi. Il 9 maggio 1937 si trasferisce ad Ivrea per lavorare presso la fabbrica di macchine da scrivere Olivetti come operaio. E’ segnalato alla Questura di Aosta e sottoposto a vigilanza. Il 26 giugno 1940, viene arrestato a Torino dall’Organizzazione vigilanza e repressione antifascismo (Ovra) per attività comunista con altri compagni del luogo ed è rinchiuso nelle locali carceri. Il 13 dicembre 1940, è condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione. Sconta la pena nelle carceri giudiziarie di Roma. Viene dimesso l’8 gennaio 1942 e fa ritorno ad Ivrea dove, il 3 febbraio 1942, è sottoposto a libertà vigilata per un anno. Dopo l’8 settembre 1943 entra a far parte del Comitato di liberazione nazionale (Cln) di Ivrea e, da membro della Giunta militare, organizza le prime formazioni partigiane nel Canavese ed in Valle d’Aosta. In seguito, dirige gli scioperi del novembre-dicembre del 1943 e del marzo 1944. Fa ritorno a Perugia nel 1945 e rappresenta il Partito comunista italiano (Pci) nel Comitato provinciale di liberazione nazionale (Cpln) insieme ad Emidio Comparozzi.
Negli anni successivi alla Liberazione è Segretario della Federazione provinciale perugina del Pci, sino all’elezione a Deputato nella circoscrizione elettorale di Perugia, Terni e Rieti, per la I, II e III legislatura. Nondimeno, ricopre la carica di Presidente dell’Anpi di Perugia. Il 5 dicembre 1948, viene denunciato dalla Questura di Perugia per aver saccheggiato e devastato, insieme ad altre persone, le sedi del Partito liberale italiano (Pli), Partito monarchico, qualunquista e del Movimento sociale italiano (Msi). Nel 1952 ricopre per un anno la carica di Presidente della Provincia di Perugia. Nel 1953 sposa Maria Angelelli.
Muore a Perugia il 7 aprile 1965 per arresto cardiaco. I funerali, svoltisi a Perugia in forma civile, vedono la partecipazione di circa mille persone, con la presenza di deputati, senatori, esponenti provinciali del Pci e rappresentanti di altri partiti.


Matteo Aiani


Asp, Questura di Perugia, Schedati, b. 2, fasc. 15; Acs, Cpc, ad nomen; AA. VV., Enciclopedia dell’antifascismo e della Resistenza, vol. I, La Pietra, Milano-Roma, 1968-1989.




  • Innamorati Francesco (Omega Spartaco, Florenzi Ivan) Nasce a Foligno (Pg) il 19 giugno 1893. Compositore tipografo. Dapprima socialista, poi comunista. Dirigente del Pci e commissario politico della IV Brigata Garibaldi. Muore nei pressi di Foligno il 4 gennaio 1944.  LEGGI DI PIU' »
  • Angelucci Roberto Nasce a Spello (Pg) il 4 aprile 1900. Fabbro/ferraio bracciante. Comunista. Appartenente ad una famiglia di antifascisti e costantemente vigilato, muore a Spello il 1 marzo 1975. LEGGI DI PIU' »
  • Comparozzi Quinto Nasce il 29 maggio 1902 ad Assisi (Pg). Orefice. Antifascista. Costantemente tenuto sotto sorveglianza, viene prima confinato poi arrestato. Muore ad Assisi il 21 agosto 1987. LEGGI DI PIU' »
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