• Ingresso delle truppe alleate a Città di Castello, 22 luglio 1944
  • Primo raduno degli ex perseguitati politici della provincia di Perugia (1945). Fra gli ospiti, il terzo da sinistra nella fila in alto è l'avv. Mario Berlinguer, padre di Enrico, ex deputato aventiniano allora fra i massimi responsabili dell'Alto commissa
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto” in marcia
  • Partigiani jugoslavi della “Gramsci” a Norcia nel giugno 1944
  • 11.	Comando del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”. Al centro Svetozar Laković “Toso”
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto”

Battistini Giuseppe

Nasce a Foligno (Pg) il 5 luglio 1904. Antifascista. Arruolatosi nel 1923 nell' Arma dei carabinieri, si congeda dopo tre anni con il grado di vicebrigadiere. Nell'ottobre 1927 si arruola nella Regia Aeronautica, congedandosi nel 1932 con il grado di sergente maggiore. È poi richiamato alle armi nel luglio 1935 e, dopo pochi mesi, congedato. Nell'aprile 1936 si trasferisce a Prepotto (Udine) e intanto si sommano a suo carico, oltre ad alcuni procedimenti penali per reati comuni, due condanne: 3 mesi di arresto e L. 2.000 di ammenda da parte del Tribunale di Gorizia per espatrio clandestino in Jugoslavia; 4 anni di reclusione e L. 7.000 di multa da parte del Tribunale di Udine per estorsione a mano armata. Nel novembre 1937 espatria clandestinamente in Francia. Un mese dopo è segnalata la sua presenza a Marsiglia dove organizza la partenza per la Spagna. Qui si arruola nelle milizie repubblicane, prima come fante e poi come artigliere. La successiva iscrizione nel Bollettino delle ricerche e in Rubrica di frontiera (Rf) per arresto porta diverse motivazioni: reato di estorsione a mano armata, espatrio clandestino, sospetto spionaggio (risalente alla sua permanenza in Jugoslavia) e «pratiche per la Spagna». Dopo la guerra civile spagnola è internato nei campi di internamento di Gurs e di Jouquilles. Nel luglio 1940 si trova in Lussemburgo; da qui la polizia tedesca lo consegna alle autorità italiane al confine del Brennero ed è poi tradotto alle carceri di Perugia. Viene quindi trasferito alle carceri di Udine poiché, prima di essere assegnato al confino di polizia quale «ex miliziano rosso», deve scontare le precedenti condanne e altri due anni e mezzo di reclusione cui nel frattempo è stato condannato per l'espatrio clandestino in Francia. Resta detenuto nelle carceri di Padova e poi di Venezia fino al giugno 1944, quando viene disposta la sua traduzione a quelle di Perugia. 
Non si conosce né il luogo né la data di morte.


Luciana Brunelli, Gianfranco Canali


Fonti e bibl.: Acs, Cpc, b. 414, ad nomen; Asp, Questura, Schedati, b. 6, fasc. 7; Aicvas, Scheda biografica.



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