Nasce a Perugia il 25 luglio 1895. Ragioniera contabile. Comunista. Nel 1922-1923 si trasferisce a Roma. Ha una figlia, Luigia, nata nel 1922 da una relazione con un uomo sposato, Aldo Bianchi, schedato come sovversivo, poi morto di tubercolosi (fra i principali esponenti perugini del Partito socialista italiano di unità proletaria -Psiup-, è assessore comunale nella Giunta di Ettore Franceschini).Arrestata a Roma il 24 settembre 1929, in contemporanea al fratello Antonio, per favoreggiamento nel tentativo di espatrio clandestino in Francia di Zaira Bellachioma, moglie del leader comunista perugino Armando Fedeli. Sei giorni dopo vengono denunciati e deferiti al Tribunale speciale. Imputati per ricostruzione del Partito comunista d'Italia (PcdI) e propaganda sovversiva, vengono prosciolti in istruttoria per insufficienza di prove. Rimangono comunque in carcere, a disposizione della questura di Roma, per ulteriori accertamenti. Viene scarcerata, previa diffida, l'11 gennaio 1930.Il 25 novembre 1933 viene di nuovo arrestata dalla questura di Roma, insieme al fratello Antonio e al compagno Rodolfo Sarti, perché ritenuti parte di un'organizzazione clandestina comunista della Capitale facente riferimento ad Adele Bei, pure catturata. Sono detenuti a Regina Coeli dal giorno dell'arresto. Con sentenza dell'8 marzo 1934 il Tribunale speciale dichiara nei suoi confronti il non luogo a procedere. Viene scarcerata quattro giorni dopo.Il 9 dicembre 1935 viene arrestata e rinchiusa nel carcere romano delle Mantellate, dopo la scoperta di una rete clandestina comunista che da Roma manteneva contatti con la Francia. Ai vertici di questa c'è anche il perugino Gino Bruscia, in quell'occasione condannato dal Tribunale speciale. La Bietolini viene denunciata alla Commissione provinciale per il confino, che si pronuncia il 27 gennaio 1936 destinandola a Ponza per 5 anni. Qui risulta mantenere cattiva condotta. Nell'aprile 1938 viene spostata a Ventotene. Il 27 dicembre 1940 la questura di Roma comunica che, come da proposta della direzione della colonia penale di Ventotene, la Bietolini – il cui periodo di confino termina l'8 gennaio 1941 – verrà trattenuta come internata, risultando immutata la sua pericolosità politica.Liberata dall'internamento il 28 agosto 1943, rientra nella sua abitazione romana. Il 10 settembre viene revocato il provvedimento nei suoi confronti. Irreperibile alla questura di Roma nella primavera 1944, nel dicembre 1956 risulta ancora risiedere nella Capitale. Successivamente è a Terni. Muore a Roma il 19 febbraio 1977.
Tommaso Rossi
Fonti e bibl.: Acs, CPC, ad nomen; Asp, Questura, Schedati, b. 8, ad nomen; Asisuc, Acs, Cpc, b. 1, fasc. 24; Asisuc, Antifascismo Umbria, b. 1, fasc. 6; Asisuc, ANPPIA Terni, b. 4, fasc. 5, s.fasc. J e b. 3, fasc. 2, c. 4.