• Ingresso delle truppe alleate a Città di Castello, 22 luglio 1944
  • Primo raduno degli ex perseguitati politici della provincia di Perugia (1945). Fra gli ospiti, il terzo da sinistra nella fila in alto è l'avv. Mario Berlinguer, padre di Enrico, ex deputato aventiniano allora fra i massimi responsabili dell'Alto commissa
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto” in marcia
  • Partigiani jugoslavi della “Gramsci” a Norcia nel giugno 1944
  • 11.	Comando del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”. Al centro Svetozar Laković “Toso”
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto”

Caraciotti Stanislao

Nasce a Roma l'11 dicembre 1897. Contrammiraglio. Antifascista.
Trascorre buona parte della vita a Terni, dove suo zio Stanislao Serafino (1819-1895) aveva ricoperto diversi incarichi amministrativi, dopo avere combattuto come volontario nella Prima guerra d'indipendenza, e dove affondano le origini della famiglia.
Abbracciata sin da giovanissimo la carriera militare, a 14 anni entra alla Regia Accademia navale. La carriera è rapida e ricca di prestigiosi incarichi, finché nel corso della Seconda guerra mondiale diventa capo di Stato maggiore delle Forze navali da battaglia; come tale è imbarcato nella corazzata “Roma”, ammiraglia della flotta italiana, secondo per grado solo al comandante, l'ammiraglio Carlo Bergamini.
L'Otto settembre 1943 la “Roma” è alla rada nel porto di La Spezia, quando l'intera squadra navale, al pari di quella ormeggiata a Genova, riceve l'ordine di salpare il giorno successivo verso La Maddalena (Ot), dove avrebbero dovuto attendere il re. Durante la navigazione, iniziata in piena notte, giunge però notizia dell'occupazione dell'isola da parte dei tedeschi; gli ufficiali decidono allora di virare a ponente della Corsica per raggiungere l'isola dell'Asinara (Ss). Poco dopo le tre del pomeriggio del 9 settembre viene investita dal fuoco improvviso di una squadriglia della Luftwaffe. Insieme all'ammiraglio Carlo Bergamini e al contrammiraglio Stanislao Caraciotti, muoiono quasi 1.400 marinai, sugli oltre duemila che trasportava la “Roma”, dove avevano trovato posto il giorno precedente anche tutti i componenti del comando delle Forze navali da battaglia.
Caraciotti ha ricevuto due medaglie d'argento al Valore militare, di cui una alla memoria.


Tommaso Rossi


Fonti e bibl.: Tommaso Rossi, Tracce di memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria, Isuc, Perugia; Editoriale Umbra, Foligno 2013, p. 593.




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