Nasce il 29 maggio 1902 ad Assisi (Pg). Orefice. Antifascista. Noto nella comunità assisana come un “mangiafascisti”, partecipa agli scontri con gli squadristi a Santa Maria degli Angeli nel 1919, dove resta ferito e ferisce a sua volta il fascista Pietro Graziani, futuro Console generale della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (Mvsn). Nel 1921 viene segnalato per attività sovversiva insieme a Mario Angelucci. Viene costantemente tenuto sotto sorveglianza e diverse sono le risse e gli attacchi a danno dei fascisti. Il 26 luglio 1934, per le strade di Assisi, viene udito il suo commento a seguito dell'uccisione del cancelliere austriaco E. Dolfuss, e viene tradotto nelle carceri di Perugia. Qui, il 4 agosto 1934 riceve la condanna per due anni al confino di polizia, da scontare a Trivento (Cb), dove giunge il 4 settembre; qui può ricevere le visite del fratello Emidio. Nell'agosto 1935 gli viene negato il condono, concesso poi nel gennaio 1936. Tornato ad Assisi, è tenuto sotto sorveglianza a causa della sua attività politica; subisce varie perquisizioni che danno però esito negativo. Il 19 ottobre 1939 viene richiamato alle armi e trasferito in Libia, dove però resta solo fino al mese successivo, in quanto riesce ad ottenere il congedo definitivo. Viene arrestato poi nel marzo 1943, a causa di un allontanamento da casa non concessogli dal prefetto, e scarcerato a luglio. La sorveglianza su di lui non cessa neanche dopo la fine della guerra, quando ormai si limita a condurre gli autobus ad Assisi.Muore ad Assisi il 21 agosto 1987.
Benito Totino
Fonti e bibl.: Asp, Questura, Schedati, b.15 bis, fasc. 45; A. Dal Pont e S. Carolini, L'Italia al confino: 1923-1943, La Pietra, Milano,1983, p. 1224.