• Ingresso delle truppe alleate a Città di Castello, 22 luglio 1944
  • Primo raduno degli ex perseguitati politici della provincia di Perugia (1945). Fra gli ospiti, il terzo da sinistra nella fila in alto è l'avv. Mario Berlinguer, padre di Enrico, ex deputato aventiniano allora fra i massimi responsabili dell'Alto commissa
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto” in marcia
  • Partigiani jugoslavi della “Gramsci” a Norcia nel giugno 1944
  • 11.	Comando del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”. Al centro Svetozar Laković “Toso”
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto”

Filippetti Salvatore

Nasce a Gubbio (Pg) il 9 aprile 1899. Contadino, minatore. Comunista. Emigra in Francia nel 1924, richiesto da un’impresa mineraria della Moselle. Continua a fare il manovale nelle miniere, spostandosi anche in Lussemburgo, fino alla fine del 1929, quando si trasferisce a Parigi. Qui, in quanto militante del partito comunista, nel maggio 1931 è arrestato, espulso dalla Francia e accompagnato alla frontiera belga. Ma in Belgio non può restare perché privo di documenti, e torna clandestinamente in Francia. Dal 1931 alla fine del 1932 è ripetutamente arrestato ed espulso dalla Francia fino a che riesce a stabilirsi, come clandestino, a Tolosa, dove si fa chiamare «Piccolo Salvatore» per non essere identificato. Nell'agosto 1936, insieme ad alcuni spagnoli, parte per arruolarsi nell’esercito repubblicano. Il 1° settembre è a Barcellona, da dove viene inviato sul fronte di Brunete. Resta in Spagna per due anni, combattendo su diversi fronti. Nel settembre 1938 è di nuovo a Tolosa; dopo alcuni mesi è arrestato e internato nel campo di concentramento di Rio Cros e poi trasferito in quello di Vernet. Da qui, nel settembre 1941, è condotto alla frontiera di Mentone e tradotto alle carceri di Perugia. Il 5 gennaio 1942 è assegnato al confino di Ventotene per cinque anni. Liberato nell'agosto 1943, contravviene al foglio di via obbligatorio non presentandosi nel Comune di origine e riparando, probabilmente, a Roma. 
Non si conosce né il luogo né la data di morte.


Luciana Brunelli, Gianfranco Canali


Fonti e bibl.: Acs, Cpc, b. 2062, ad nomen; Asp, Questura, Schedati, b. 18, fasc. 10; Aicvas, Scheda biografica



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