• Ingresso delle truppe alleate a Città di Castello, 22 luglio 1944
  • Primo raduno degli ex perseguitati politici della provincia di Perugia (1945). Fra gli ospiti, il terzo da sinistra nella fila in alto è l'avv. Mario Berlinguer, padre di Enrico, ex deputato aventiniano allora fra i massimi responsabili dell'Alto commissa
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto” in marcia
  • Partigiani jugoslavi della “Gramsci” a Norcia nel giugno 1944
  • 11.	Comando del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”. Al centro Svetozar Laković “Toso”
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto”

Giacometti Giuseppe

Nasce a Gubbio (Pg) il 9 gennaio 1907. Manovale. Comunista. Chiamato per lavoro da una società di Villereux, emigra in Francia con regolare passaporto il 20 aprile 1925. L’anno seguente lavora in miniera a Redange (Moselle) dove resta per i tre anni successivi. Nel 1929 è a Parigi e due anni dopo è arrestato durante una manifestazione di comunisti italiani. Nel marzo 1938, quando lavora in un’impresa edile, decide di partire per la Spagna e arruolarsi nelle milizie rosse. Clandestinamente, attraversa a piedi la frontiera dei Pirenei; oltre il confine, le guardie di frontiera lo portano nel vicino comando militare dove si sta formando la IV Compagnia della Brigata Garibaldi. Qui gli vengono impartite istruzioni militari prima di essere mandato a combattere nella zona dell’Ebro, dove resta fino al settembre 1938. Tornato in Francia, è internato nel campo di Argelès. Dopo tre mesi, è trasferito in quello di Gurs e poi nuovamente ad Argelès. Da qui, dopo 14 mesi, è ricoverato in ospedale per tubercolosi. Dimesso nel marzo 1941, è mandato al campo di Noè e in ottobre la polizia francese lo consegna alle autorità italiane a Mentone. Nel gennaio 1942 è assegnato al confino per 5 anni a Ventotene. Nel maggio chiede che gli sia commutata la pena in ammonizione a causa della malattia e contemporaneamente la madre inoltra una domanda per chiedere un atto di clemenza: le richieste sono respinte. Liberato il 23 agosto 1943, torna a Gubbio dove è sottoposto a continua vigilanza. Il 27 agosto è iscritto nella categoria delle persone da arrestare in determinate contingenze.


Claudia Locchi


Fonti e bibl.: Asp, Questura, Radiati, b. 39, fasc. 36; Luciana Brunelli e Gianfranco Canali, L’antifascismo umbro e la guerra civile di Spagna, Editoriale Umbra, Foligno 1992.



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