Nasce a Spoleto (Pg) il 25 aprile 1917. Operaio meccanico. Comunista. Come il fratello Probo, nel 1922 segue la famiglia in Francia, dove il padre Enrico - che era stato uno dei fondatori della sezione comunista di Spoleto - è costretto a espatriare clandestinamente per le persecuzioni fasciste. Negli anni seguenti si trasferisce con la famiglia prima in Lussemburgo e poi in Belgio, dove lavora come operaio. Con sentenza del 17 giugno 1931 del Tribunale di Spoleto, il nome Zimmervald viene sostituito con quello di Benito, ed è con tale nome che viene schedato dalla polizia. Dopo aver militato nella Gioventù comunista, arriva in Spagna il 6 novembre 1937. Fa parte della Brigata Garibaldi della quale è commissario politico e, dopo il ritiro delle Brigate internazionali (Bi), torna a combattere in difesa di Barcellona. Finita la guerra, è internato nei campi di St. Cyprien, Gurs e Vernet. Evaso da quest'ultimo, riprende l'attività politica in Francia e, nel novembre 1939, è inserito in Rubrica di frontiera (Rf) e nel Bolettino delle ricerche (Br) per arresto quale antifascista ed ex miliziano rosso. Combatte nella Resistenza francese e poi rientra clandestinamente in Italia. È nominato commissario politico della 54ª Brigata Garibaldi e comandante della 58ª Brigata nel bresciano. Cade in combattimento il 9 dicembre 1944 a Valle Savure (Brescia).
Luciana Brunelli, Gianfranco Canali
Fonti e bibl.: Acs, Cpc, b. 3097, fascc. «Martinelli Benito» e «Martinelli Enrico»; Asp, Questura, Schedati, b. 24, fasc. 33; Aicvas, Scheda biografica.