• Ingresso delle truppe alleate a Città di Castello, 22 luglio 1944
  • Primo raduno degli ex perseguitati politici della provincia di Perugia (1945). Fra gli ospiti, il terzo da sinistra nella fila in alto è l'avv. Mario Berlinguer, padre di Enrico, ex deputato aventiniano allora fra i massimi responsabili dell'Alto commissa
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto” in marcia
  • Partigiani jugoslavi della “Gramsci” a Norcia nel giugno 1944
  • 11.	Comando del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”. Al centro Svetozar Laković “Toso”
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto”

Mezzoprete Mazzini

Nasce a Todi (Pg) il 19 maggio 1878. Stagnaio. Socialista. Educato ai principi sovversivi dal padre repubblicano, inizia da subito ad occuparsi di politica nonostante la sua giovane età. Si iscrive al Psi esercitando una notevole influenza nel tuderte grazie anche alla continua corrispondenza e collaborazione con altri esponenti socialisti, come l'avvocato Francesco Bonavita (di Forlì ma domiciliato a Terni), Luigi Brizzi (Perugia) e Aurelio Ballerini (Terni). Nel 1898 come capo del Psi e presidente del circolo socialista prende parte attiva alla sommossa avvenuta a Todi l'8 maggio dello stesso anno e per questo denunciato dall'autorità giudiziaria per violenza privata. Nel 1908 riporta una condanna a tre mesi per attentato alla libertà di commercio e per questo viene costantemente vigilato. Nel 1909 riveste la carica di Consigliere comunale, continuando a professare principi socialisti facendone attiva propaganda. Nel 1915 subisce un'ulteriore denuncia per non aver rispettato il divieto imposto dall'Ufficio di Pubblica sicurezza di distribuire un manifestino di protesta contro l'allora sindaco della città. Dal 6 novembre 1920 all'11 maggio 1921, durante il biennio rosso, diviene sindaco di Todi. Tuttavia, dopo l'avvento del fascismo è costretto a dimettersi continuando però a professare idee socialiste. Nel 1926 sebbene non abbia dato alcun segno di attività sovversiva è animato da sentimenti ostili al regime come dimostrato da un elenco sequestrato a Roma in cui è designato quale uno dei capi che avrebbero dovuto costituire e dirigere il movimento di riscossa contro il Fascismo. Lo stesso anno viene sottoposto ai vincoli dell'ammonizione e, da quel momento, non si interessa più di politica dando segni di ravvedimento che lo portano al proscioglimento nel 1928. Continua a conservare i suoi principi socialisti ed è per questo che le autorità fasciste non ritengono opportuno proporlo per la radiazione dal novero dei sovversivi. Nel 1934 è ufficialmente radiato dallo schedario dei sovversivi, non dando più luogo a rimarchi di sorta. Dopo le dimissioni nell'ottobre del 1944 del sindaco Fortunato Casei, il Comitato provinciale di liberazione nazionale (Cpln)e l'Allied Military Governement (Amg) propongono Mezzoprete come primo cittadino, ruolo che ricopre fino al 17 marzo 1946 giorno delle prime elezioni comunali libere a suffragio universale.
Non si conosce né il luogo né la data di morte. 


Marco Biscardi





Asp, Questura, Radiati, b. 54,  fasc. 18; Asp, Cln provinciale, b. 2, fasc. 55, cc. 34-36; Getullio Ceci, Umberto Bartolini, Piazze e palazzi comunali di Todi. Opera postuma a cura del Sacerdote Mario Pericolini, Res tudertinae 13, Tipografia tiberina, 1979.



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