Nasce a Perugia il 28 novembre 1891. Barbiere. Socialista poi comunista. Fa parte della prima amministrazione comunale socialista di Perugia in qualità di consigliere ed assessore. Perseguitato e più volte minacciato di morte, rimane al suo posto fino all'avvento del fascismo. Passa al Partito comunista italiano (Pci) sin dalla sua fondazione nel 1921. Sempre presente nel gruppo degli attivisti, è membro del direttivo del Soccorso rosso internazionale. Tiene contatti con Armando Fedeli, coordina appuntamenti e riunioni clandestine del partito, svolgendo la sua attività in tutta la provincia di Perugia. Su delazione di una spia fascista, certo prof. Pagliacci di Foligno che era riuscito ad infiltrarsi nell'ambiente intellettuale, nel mese di maggio 1943, dopo una perquisizione notturna della sua abitazione, viene tratto in arresto e rinchiuso nel carcere di Perugia, dove subisce interrogatori sotto continue minacce. La detenzione aggrava il suo stato di salute, già cagionevole per malattia di cuore contratta durante la prima guerra mondiale, per la quale era pensionato a vita. Caduto il fascismo, viene rilasciato il 31 luglio 1943 insieme altri compagni e al figlio Rino, anch'egli detenuto per attività antifascista perché qualificatosi come comunista. Una volta libero riprende subito l'attività antifascista, ma viene nuovamente arrestato. Dopo la Liberazione di Perugia dal nazifascismo, fa parte del comitato per la ricostruzione del Partito comunista italiano (Pci) a Perugia e della prima federazione. Nominato nella Giunta provinciale amministrativa presso la prefettura di Perugia come rappresentante del partito, lascia l'incarico visto il constante peggioramento delle proprie condizioni di salute. Muore a Perugia il 23 luglio 1949.
Valentina Marini
Fonti e bibl.: Acs, Cpc, b. 4418, ad nomen; Asp, Questura, Schedati, b. 36, fasc. 39; Asisuc, Anppia, b. 2, fasc. 5