Nasce a Perugia il 9 febbraio 1902. Fabbro. Comunista. Iscritto al Pci sin dalla fondazione, nel 1921 partecipa a uno scontro con le squadre fasciste che tentano l'assalto al Comune di Perugia. Viene poi denunciato all’Autorità Giudiziaria poiché in una stalla da lui tenuta in affitto vengono rinvenute e sequestrate delle armi. Condannato a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione da scontare in Sardegna e a un anno di vigilanza speciale, usufruisce dell’amnistia per i festeggiamenti della marcia su Roma. Nel 1923 è accusato di aver fatto esplodere una bomba in segno di protesta per l’arresto di alcuni comunisti, ma è assolto per insufficienza di prove. Nel 1924 prende contatto con i vertici della sezione perugina del PcdI che si sono trasferiti a Roma. Si occupa soprattutto della diffusione della stampa clandestina spostandosi continuamente tra Roma e i vari centri umbri. È nuovamente arrestato nel 1925 poiché trovato in possesso di stampe e del timbro della Federazione comunista umbra. Il 30 aprile 1926 mentre, insieme a Mario Angelucci, distribuisce materiale di propaganda per il 1° maggio, alla stazione ferroviaria di Perugia viene riconosciuto da un agente di polizia e segnalato alla questura. Il 29 novembre successivo è assegnato al confino di polizia a Lipari per 5 anni, per attività comunista. Interpone un appello, che però viene respinto. Rimarrà a Lipari fino ai primi di dicembre del 1931. Qui incontra Maria Turcarelli, che diventa la sua compagna. Scontata la condanna torna a Perugia ma, poiché schedato come comunista, non riesce a trovare lavoro. Si trasferisce quindi a Roma sotto il falso nome di Luigi Farinelli. Nuovamente scoperto, torna con Maria a Perugia. Nel giugno 1934, con regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro, emigra a Nizza, dove già si trova sua zia Carmela Sambucari. Entra in contatto con la Lidu e frequenta l’Upi. Nel 1935 lavora presso l’officina meccanica dell’emigrato perugino Vittorio Ragni. Nell’agosto dello stesso anno, non riuscendo a ottenere la carta d’identità e non avendo un lavoro stabile, gli viene imposto di abbandonare il paese. Tuttavia non è espulso grazie all’interessamento della Lidu che gli fa ottenere una carta d’identità. A Nizza stringe rapporti con il compaesano e compagno di partito Rodolfo Zucchetti, naturalizzato francese, che lo aiuta facendolo figurare come socio e non come dipendente della sua officina. In tal modo non ha più problemi con le autorità francesi. Continua a mantenere i contatti con i compagni italiani e svolge opera di reclutamento dei volontari italiani diretti in Spagna a combattere contro i franchisti. Nel 1939 ospita il dirigente comunista, che è anche suo amico d’infanzia, Armando Fedeli. Questi, reduce dalla guerra di Spagna, grazie all’aiuto di Sambucari riesce a ottenere un lavoro e a legalizzare la sua posizione di emigrato. Il 7 marzo 1940 vengono entrambi arrestati, insieme a Rodolfo Zucchetti, con l’accusa di non aver rispettato il decreto di scioglimento del Partito comunista. Sono trasferiti dal carcere di Nizza al Forte S. Nicola a Marsiglia e affidati al Tribunale militare francese in attesa di giudizio. Nell’agosto dello stesso anno, insieme a Fedeli, è consegnato alle autorità italiane della CiaF, che provvedono al suo trasferimento prima presso le Carceri Giudiziarie di Sanremo, poi in quelle di Perugia, dove viene interrogato. Sambucari respinge l’accusa di aver partecipato alla guerra civile spagnola e nega che a Nizza, al momento dell’arresto, siano stati trovati opuscoli di propaganda sovversiva. Ciononostante, il 3 settembre 1940, è di nuovo condannato a cinque anni di confino, questa volta da scontare alle isole Tremiti, per attività antifascista all'estero e perché sospettato di essere stato un combattente antifranchista. Il 30 luglio 1942 è bocciata la sua domanda di trasferimento nel campo di lavoro di Pisticci. Viene liberato il 18 agosto 1943. Torna a Perugia e si riunisce alla sua famiglia. Nel dopoguerra continua la militanza nel Pci. Nel 1951 è insignito della medaglia d'oro del Pci, per il trentesimo anniversario del Partito, mentre, nel 1971, riceve quella d'argento in occasione del cinquantesimo anniversario. Il 12 febbraio 1959 ottiene dall'Anppia il riconoscimento di perseguitato politico antifascista. Nel corso degli anni Ottanta, come membro dell’Anppia, diffonde tra i giovani delle scuole la conoscenza e i valori dell’antifascismo.
Orsola Mazzocchi
Fonti e bibl.: Acs, Cpc, ad nomen; Asp, Questura, Schedati, b. 38 fasc. 19; Asisuc, ANPPIA Perugia, b. 5, fasc. 2, s.fasc. D, «L’Eclaireur de Nice et Sud-Est», 10 marzo 1940; Mario Angelucci, Come nacque il PCI, «L’Unità», 22 gennaio 1961; Intervista a Mario Sambucari, in L'Umbria attraverso il fascismo, regia di Pino Galeotti e Giorgio Rinaldi, Sede regionale RAI per l'Umbria, Perugia 1981; Progetti didattici della Scuola media “U. Foscolo” di Perugia, I. Brozzi, S. Mundo, Un amore a Lipari, 1986; L. Bovaio, F. Covarelli, S. Ceccotti, Incontri della Scuola Media "U. Foscolo” con Mario Sambucari, 1986; Raffaele Rossi, Armando Fedeli Carlo Farini. Dal socialismo umbro al «partito nuovo», «Quaderni Regione dell’Umbria», serie Studi Storici, II, 1979; Adriano Dal Pont, L’Italia al confino: le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943, La Pietra, Milano 1983; A.N.P.P.I.A. - A.N.P.I. (a cura di), Emigrazione politica in Umbria, «Quaderni regione dell’Umbria», numero speciale 1991; Renato Covino, Partito Comunista e società in Umbria, Editoriale Umbra, Foligno 1994.