Nasce a Umbertide (Pg) il 19 gennaio 1895. Commerciante. Comunista. Nel 1910 si trasferisce a Perugia dove più tardi si dedica al commercio di legname. «Di provata fede comunista» è tra i massimi esponenti dell'antifascismo perugino. Nel 1936 partecipa alla formazione del primo nucleo clandestino contro il regime: il Comitato antifascista che si riunisce presso lo studio legale dell'avvocato repubblicano Alfredo Abatini, di cui fanno parte Aldo Capitini, Alberto Apponi, Walter Binni, Luigi Catanelli e Paolo Canestrelli. Sotto il fascismo, rappresenta il punto di riferimento dell'organizzazione clandestina del Partito comunista d'Italia (Pcd'i) a Perugia, ruolo che ricopre sino al ritorno di Armando Fedeli nel capoluogo umbro.Nella primavera del 1943, a seguito delle proteste che via via montano in tutta la regione, in particolare nelle fabbriche, vengono disposti una serie di arresti. In questa successione di eventi, il 23 maggio 1943 è tratto in arresto per «attività antinazionale». Il 31 luglio, alcuni giorni dopo la caduta del fascismo, è liberato su pressioni provenienti da Perugia e immediatamente sottoposto a vigilanza. In agosto, nel suo fondo in via Ulisse Rocchi, si tiene la prima riunione federale per riorganizzare il partito dopo la clandestinità del periodo fascista e per preparare la lotta partigiana. È incaricato, insieme a Giorgio Menghini, di mantenere i contatti con la direzione centrale a Roma. Il magazzino non è esclusivamente utilizzato per le riunioni clandestine, ma anche per conservare il materiale di propaganda contro i nazifascisti. Il 12 settembre è nuovamente denunciato ed arrestato per aver stampato manifesti contro i tedeschi. Dieci giorni più tardi, il 22 settembre, viene rimesso in libertà. Ad ottobre, le decisioni prese nella riunione di agosto portano alla formazione della prima cellula partigiana presso Monte Malbe (Perugia) a cui partecipa insieme – fra gli altri – a Riccardo Tenerini, Dario Taba, Alberto Mancini, Ugo Marinelli e Primo Ciabatti. Alla fine di dicembre del 1943, è presente alla riunione regionale del partito a Monte Malbe (Perugia), dove si effettua una valutazione riguardo la situazione della lotta partigiana in Umbria. Il 24 aprile 1944, il questore di Perugia emette a suo carico un mandato di ricerca e di fermo poiché allontanatosi dalla città per direzione ignota.Nel dopoguerra, alle elezioni amministrative del 1946 è eletto consigliere comunale e poi nominato assessore alla Polizia municipale. La sua attività politica si esplica anche all'interno del partito: nel 1960 è eletto dal congresso sindaco revisore.Muore a Perugia il 25 dicembre 1974.
Yuri Capoccia
Fonti e bibl.: Acs, Cpc, b. 5143, fasc. 044522; Asp, Questura, Schedati, b.45, fasc. 23.