• Ingresso delle truppe alleate a Città di Castello, 22 luglio 1944
  • Primo raduno degli ex perseguitati politici della provincia di Perugia (1945). Fra gli ospiti, il terzo da sinistra nella fila in alto è l'avv. Mario Berlinguer, padre di Enrico, ex deputato aventiniano allora fra i massimi responsabili dell'Alto commissa
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto” in marcia
  • Partigiani jugoslavi della “Gramsci” a Norcia nel giugno 1944
  • 11.	Comando del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”. Al centro Svetozar Laković “Toso”
  • Partigiani della “S. Faustino Proletaria d'urto”

Vujović Vlado (Gavroš)

Nasce a Nikšić (Montenegro) il 19 marzo 1923 (1926). Comunista. Giornalista. Partecipa alla Resistenza nel suo Paese e, dopo la cattura e la prima detenzione in campi sul litorale albanese, viene trasferito in Italia e internato a Colfiorito (Foligno, Pg). Da lì fugge, insieme a gran parte dei prigionieri, il 22 settembre 1943.
Inizia l'attività partigiana, insieme ad altri ex compagni di prigionia a Colfiorito ed in altri campi dell'area appenninica umbro-marchigiana, nella zona di Camerino, in contatto con il leader comunista locale Feltre Bartocci, già combattente nella Guerra di Spagna, e con quello socialista di Visso, Pietro Capuzi. Questo primo gruppo italo-iugoslavo entra rapidamente in contatto con gli iugoslavi del battaglione “Tito” della brigata “Gramsci”, entrandone definitivamente a far parte ad inizio 1944. Partecipa attivamente, nel giugno 1944, alla liberazione di Norcia e del resto della medio-alta Valnerina.
Rientrato in Patria nell'estate 1944, come tanti connazionali già partigiani in Italia partecipa alla liberazione del suo Paese, nei nuovi reparti creati già in Puglia ed inquadrati nell'Esercito popolare di Liberazione della Iugoslavia.
Nel dopoguerra lavora come giornalista, fino a diventare caporedattore del “Tribine” di Zagabria, ed è uno degli animatori, fra gli anni Sessanta e Settanta, dei numerosi scambi ed incontri fra ex combattenti iugoslavi dei battaglioni “Tito” e associazioni partigiane italiane, in particolare l'Anpi di Terni. Nell'ottobre 1975 partecipa alla Tavola rotonda sulla “zona libera” di Norcia e Cascia, tenutasi in quei due paesi nell'ambito delle celebrazioni per il trentesimo anniversario della Liberazione. Il 13 giugno 1989 viene insignito, insieme ad altri 53 jugoslavi ex partigiani dei battaglioni “Tito”, della cittadinanza onoraria di Terni. Muore nel 2007.


Tommaso Rossi





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